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Gruppo Mammana, due escavatori nuovi simbolo dell’antimafia del fare

22/04/2024

Due nuovi mezzi meccanici che l’imprenditore metterà in attività nel territorio dove 12 anni fa vide andare in fumo due escavatori e le speranze di continuare a fare impresa.

Due escavatori nuovi fiammanti. Due mezzi meccanici identici a quelli divorati dalle fiamme il 30 marzo e il 6 aprile 2012, a Castel di Lucio e a Tusa, nei due attentati intimidatori a danno dell’imprenditore Michelangelo Mammana. L’imprenditore castelluccese investito anche dalle estorsioni emerse nel corso dell’inchiesta Alastra, che il 30 giugno 2020 portarono al fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, 11 persone ritenute, a vario titolo responsabili di “associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, corruzione, atti persecutori, furto aggravato e danneggiamento”.

Fu proprio in quell’occasione che Mammana, supportato da Sos Impresa – Rete per la Legalità, decise di alzare la testa cominciando a denunciare i propri aguzzini. Oggi nella sede della sua Azienda arrivano le due pale meccaniche che Michelangelo ha voluto riacquistare con i soldi del Fondo destinato alle vittime di racket e usura. Due nuovi mezzi meccanici che l’imprenditore metterà in attività nel territorio dove 12 anni fa vide andare in fumo due escavatori e le speranze di continuare a fare impresa.

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